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Tredicesime. Su 43,8 miliardi di euro di tredicesime il 90,4% sarà eroso da rate, mutui, bollette e aumento dei prezzi. Domani in piazza con CGIL e UIL.
Tredicesime. Su 43,8 miliardi di euro di tredicesime il 90,4% sarà eroso da rate, mutui, bollette e aumento dei prezzi. Domani in piazza con CGIL e UIL.
A dicembre, sui conti di 18,9 milioni di lavoratori dipendenti e 16,1 milioni di pensionati, saranno accreditate le tredicesime per un ammontare complessivo di circa 43,8 miliardi di euro.
Per molte famiglie le tredicesime saranno una boccata di ossigeno che consentirà, per quanti potranno, di dedicarsi agli acquisti di Natale.
Gran parte del valore complessivo delle tredicesime, sarà però eroso dalle numerose scadenze di dicembre e dall’inarrestabile aumento dei prezzi di bollette, tributi locali, di rate di mutui e prestiti
per un valore del 90,4%.
Difatti, secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 43,8 miliardi del monte tredicesime
solo il 9,6% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi.
Gran parte degli importi delle tredicesime sarà destinato per alleggerire il carico dei costi per prestiti, mutui e rate la cui incidenza è pari al 29,2% anche per effetto del continuo rialzo dei tassi da parte della BCE che ha impennato le rate dei mutui sino, in alcuni casi, a raddoppiarle.
Dietro alla voce relativa a mutui e prestiti vi sono i costi di bollette a cui sarà destinato ben il 24,60% dell’importo totale (nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%). Altra voce con un peso importante è quella relativa alle tasse (12,1%), all’RC auto (14,8%) e all’aumento dei prezzi che non arresta la sua corsa (tale fattore inciderà ben il 9,7% della tredicesima).
Di fronte a tale situazione appare evidente che quello alle porte rischia di essere un Natale gelido sul fronte dei consumi e dei regali. per questo continuiamo a sostenere che il trimestre anti inflazione non basta e, peraltro, non è mai comparso in molte catene che hanno aderito all’iniziativa del Governo.
Mimma Iannello Presidente Federconsumatori Calabria Aps:
“I dati prodotti dal nostro Osservatorio Nazionale sono chiari. Se poi quei numeri li caliamo nella dimensione regionale dove il lavoro è più povero ed i redditi medi delle pensioni molto più bassi, traiamo la conseguenza che il trimestre anti inflazione del Governo è davvero nulla difronte alla morsa degli aumenti. Per ridare potere di acquisto alle famiglie servono ben altre misure del “carrello tricolore.
Occorre creare buona e stabile occupazione, contrastare il lavoro precario che nella nostra regione è particolarmente diffuso. Servono misure contro le nuove e tradizionali povertà che vivono molte famiglie costrette finanche agli aiuti dei banchi alimentari della Caritas.
Serve agire per ridurre la corsa agli aumenti dei tassi dei mutui e degli affitti, serve una riforma delle aliquote IVA e degli oneri di sistema in bolletta. Serve il prolungamento del mercato tutelato dell’energia (gas e luce) verso cui il Governo è sordo, così come serve l’eliminazione dell’accise sul carburante e del calcolo dell’Iva sulle stesse accise, per non esporre i cittadini all’insostenibilità del costo della vita ed al peso di tasse su tasse.
E poi, occorre intervenire con strumenti efficaci per calmierare i prezzi e controllare ogni speculazione sui beni e prodotti di prima necessità e sui servizi pubblici e privati. Gli aumenti a cui stiamo assistendo su tutti i fronti della spesa, sono in molti casi ingiustificati.
Per questo, occorre aiutare le famiglie a vivere dignitosamente non a sopravvivere o a vivere di rinunce. In questo gelo sociale per molte famiglie sarà un Natale davvero difficile.
Per questo domani, 1 dicembre, Federconsumatori sarà nelle 3 piazze di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria per sostenere le ragioni dello sciopero generale indetto da CGIL e UIL, per chiedere nuove ed efficaci politiche per il Paese ed il Mezzogiorno affinchè i diritti costituzionali, a partire dal diritto al lavoro, alla salute, allo studio, alla mobilità, non siano appannaggio dei pochi privilegiati”
In allegato, nel dettaglio, l’incidenza delle principali voci di spesa sugli importi delle tredicesime.
Voci di spesa |
Parte della tredicesima impiegata |
Rc auto |
14,80% |
Prestiti / mutui / rate |
29,20% |
Bollette e utenze |
24,60% |
Aumento prezzi |
9,70% |
Tasse (TASI II casa, IMU II casa, TARI, bolli) |
12,10% |
Totale |
90,40% |
Rimanenza libera per spese natalizie |
9,60% |