In una recente intervista al quotidiano La Repubblica, il coordinatore della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, Erasmo D'Angelis, a fronte del rischio imminente di avvio di procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea contro l'Italia per il basso costo dell'acqua (media di 150 euro annui), l'alta percentuale di dispersione della rete idrica (sino al 60% nel Mezzogiorno) ed i ritardi nel servizio di depurazione, ha dichiarato che vi sono le risorse sufficienti (complessivamente circa 28 mld di euro) per avviare per i prossimi 6 anni, gli investimenti necessari per ammodernare la rete idrica e gli impianti di depurazione.
Resta il fatto che l'attuale rete idrica è un colabrodo dentro cui muovono gli interessi di 1.600 Gestori, tariffe differenziate da Nord a Sud e l'arbitrio diffuso di chiudere i rubinetti ai cittadini paganti in caso di morosità dei Comuni.
Nel mentre, resta il vincolo posto dal pronunciamento dei cittadini italiani con il Referendum sull'acqua, di cui Federconsumatori è stata parte promotrice, ad attuare politiche nazionali incentrate sul valore dell'acqua quale bene comune.
Ancora peggio lo stato degli impianti di depurazione oggetto in Calabria di continue indagini della Magistratura per i danni causati all'ambiente e per la loro gestione.
La Calabria, per i ritardi accumulati sulla qualità e sul costo dei servizi idrici e di depurazione, si colloca fra le Regioni che necessita di urgenti interventi sulle reti e sulla tariffazione che deve trovare riferimenti di omogeneità, equità e adeguatezza del servizio al reale costo/consumi, nel contrasto all'evasione, nella reinternalizzazione pubblica della gestione dei servizi locali e nella responsabilizzazione del sistema degli Enti Locali dentro una nuova ed efficace governance delle risorse idriche regionali.
L'acqua è un bene in disponibilità della natura ed in quanto tale non infinito, va preservata come bene comune prezioso il cui uso e costo va regolato nel rispetto degli interessi generali delle comunità e delle persone.
Uno studio non molto datato (2011) della Lega delle Autonomie della Calabria registrò per il 2008 l'immissione in rete di 297.996 mc di acqua e l'effettiva erogazione per 199.233 mc. Che fine hanno fatto quell'anno le migliaia di mc di acqua potabile immesse in rete ma non erogate? Cosa è cambiato da allora? Oggi, quale tasso di efficienza è stato raggiunto? Su chi ricadono ogni anno i costi di così tanto spreco?
Le risposte sono intuibili ma proprio per questo esigono dalle istituzioni competenti le giuste ed appropriate soluzioni nell'interesse dei cittadini e delle comunità che da anni pagano i disservizi ed i costi di un sistema che .. ... fa acqua da ogni parte.
Settembre 2015