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Manifesti della Regione: Campagna pubblicitaria doppiamente ingannevole
Propaganda di partito all’ombra dei prodotti tipici: si faccia chiarezza.
Fermo restando la legittima prerogativa della Giunta Regionale a promuovere qualsivoglia azione per valorizzare i prodotti tipici calabresi, la campagna pubblicitaria di cui in queste ore riportano notizia, con annessi manifesti, alcune testate giornalistiche regionali, ha dell’inverosimile.
Più che una promozione di prodotti appare come una prova sfacciata di utilizzo delle istituzioni a meri scopi di partito. Un’evidente interpretazione distorta di ruoli, risorse e istituzioni.
Aver associato il simbolo istituzionale della Regione Calabria al simbolo del partito della “Lega Salvini Calabria” non è soltanto un atto di arroganza politica ma pone innumerevoli interrogativi sull’uso delle risorse pubbliche e sull’esercizio del ruolo istituzionale a scopi di propaganda politica.
Interrogativi non solo di ordine istituzionale ma, innanzitutto, di ordine legale.
Federconsumatori chiede alle istituzioni regionali ed alle autorità interessate di adottare ogni misura tesa a fare chiarezza sulla vicenda ed a contrastare pratiche che sviliscono la funzione delle istituzione e ne accrescono la sfiducia dei cittadini soprattutto in questa fase di emergenza in cui le famiglie calabresi faticano a soddisfare ogni bisogno primario e di cura.
Lì 18.04.2020
Emilio Viafora Mimma Iannello
Federconsumatori Nazionale Federconsumatori Calabria
Catanzaro lì 20.04.2020
Mimma Iannello – Presidente Federconsumatori Calabria
"Non solo Federconsumatori ribadisce la denuncia dell’uso distorto di risorse, ruoli e istituzioni regionali ai fini della propaganda politica ma mette in luce anche i grossolani limiti delle competenze nella predisposizione della campagna pubblicitaria della vice Presidenza della Regionale Calabria.
Prefiggersi di promuovere i prodotti della tradizione agricola calabrese utilizzando foto di prodotti stranieri è la più grande e grottesca beffa che si potesse concepire e che si aggiunge al danno, all’idea malsana di pensare di usare i calabresi come presunti stolti consumatori incapaci di discernere ciò che leggono da ciò che comprano.
E’ difficile raggiungere tanto concentrato di errori in una sola azione. Chi ha concepito tale campagna pubblicitaria, doppiamente ingannevole, ed a cui non bastano semplici scuse o stigmatizzazioni, c’è riuscito alla grande."