In Italia il settore delle Telecomunicazione vale il 3% del PIL: 32.033 milioni di euro nel 2014 contro i 34.694 del 2013 (-7,7%). Nel corso dell’ultimo biennio il settore postale ha subito una riduzione dei volumi, comune a tutti i Paesi europei, più marcata rispetto alla riduzione dei ricavi.
Il Piano Strategico delle Poste Italiane Spa 2015-2019 approvato a dicembre 2014 ed articolato su un unico Gruppo integrato suddiviso in 3 principali aree (servizi postali, pagamenti e transazioni, risparmio e assicurazioni), nonostante preveda un fatturato in crescita per circa 30 mld di euro, un piano d'investimenti di circa 3 mld, l'ingresso di nuove professionalità 8.000 e la riqualificazione di altre 7.000, rischia di mettere a rischio il servizio universale, punto di riferimento di famiglie e comunità, per inseguire servizi più remunerativi.
Il servizio universale è da anni in sofferenza per il progressivo dimensionamento. Così sta accadendo con la chiusura di sportelli ritenuti improduttivi e diseconomici.
In aggiunta, sono in arrivo dal 1° ottobre aumenti significativi sulle tariffe (bollettini, RAV, F35, posta ordinaria e prioritaria) e la consegna a giorni alterni della corrispondenza.
Il nuovo Piano prevede l'accorpamento delle filiali a livello provinciale, la chiusura di uffici e l'alleggerimento nelle aree periferiche, la soppressione di 7 degli attuali 18 centri di smistamento, la riduzione da 9 a 4 delle tratte aeree postali.
Federconsumatori Calabria chiede che vengano garantiti i territori in condizioni di complessità geografica e sociale razionalizzando e riorganizzando gli uffici in modo da non creare disagi ai cittadini che, in particolare nelle aree interne, rischiano il totale isolamento.
A ciò si aggiunge che Poste Italiane Spa non può continuare a perseguire politiche di monopolio e di vantaggio fiscale sui servizi universali (vedi esenzione IVA) su cui ha generato ricavi e rimborsi dallo Stato per circa 360 ml (molto di più degli 80 ml di euro che nei 3 stati europei i Governi finanziano a copertura del ripianamento delle perdite ai fornitori di servizi universali).
Governo, Enti Locali ed Agcom devono vigilare affinchè Poste Italiane Spa si adegui alla legislazione europea che definisce il perimetro del servizio universale.
Secondo stime di Confindustria ciò comporterebbe un gettito di entrate Iva di circa 300 ml di euro che potrebbero essere reinvestiti per rafforzare e qualificare il servizio universale con evidente vantaggio per i cittadini, i livelli occupazionali e la vivibilità sociale dei territori.
Composizione dei ricavi Settore delle Comunicazioni nazionali. (Valori in ml di euro)
Settori |
Anno 2014 |
Differenza in % 2013/2014 |
Telecomunicazioni
Rete Fissa
Rete Mobile |
32.033
16.440
15.593 |
-7,7% (34.694 anno 2013)
-4,9%
-10,4% |
Media
TV e Radio
tv gratuita
tv a pagamento
radio
Editoria
quotidiani
periodici
Internet |
14.331
8.526
4.546
3.370
610
4.174
2.110
2.063
1.632 |
-3,20% (14.806 anno 2013)
-1,5%
-3,3%
+1,4%
-2,8%
-10,7%
-5%
-15,8%
+10% |
Servizi Postali
servizio universale
servizi in esclusiva
altri servizi postali
corriere espresso |
6.039
1.844
327
1.006
2.862 |
-2,30% (6.182 anno 2013)
-18% (2.248 anno 2013)
-4,1%
+15,4%
+5,2% |
TOTALE |
52.404,00 |
-5,90% (55.682 anno 2013) |
Osservatorio Federconsumatori Calabria - Fonte Agcom
Settembre 2015